16.1. Introduzione

In Linux il processo di masterizzazione di CD-R/RW avviene attraverso due fasi ben distinte che spesso su altri sistemi operativi avvengono con l'uso di un unico software. Le due fasi sono: la creazione dell'immagine ISO9660 (il filesystem con il quale i normali cd dati sono organizzati), più le eventuali estensioni, ed il processo di scrittura vera e propria sul cd. Per la realizzazione delle immagini ci si avvale quasi universalmente di mkisofs, mentre per il burning i programmi sono cdrecord e cdrdao. Sono tutti e tre programmi sotto licenza GPL che lavorano a linea di comando e contemplano una quantità di opzioni che ne fa degli strumenti di una difficoltà (solo iniziale però) ed una versatilità veramente notevoli. Ciò non vuol dire che non si possano usare interfacce grafiche varie, ma queste sono _sempre_ front-ends di questi tre programmi (a volte anche di altri meno usati). In questo capitolo tratterò dell'uso di cdrecord+mkisofs. cdrdao è, a detta di molti, un programma altrettanto valido (se non di più per alcuni aspetti, tipo la copia al volo di cd-audio), ma non lo conosco (verrà aggiunto in una prossima revisione del Quick&Easy Configuration HOWTO). Spero di colmare questa lacuna il più presto possibile, e, se nel frattempo, qualcuno vuole contribuire all'howto aggiungendo una sezione su cdrdao eviterò in tutti i modi di offendermi... ;-)

Attenzione

Tutti i comandi che citerò in cui è incluso cdrecord dovranno essere dati come utente root, dato che cdrecord manda comandi privilegiati attraverso l'interfaccia SCSI. Impostare il setuid per cdrecord in modo da poter masterizzare come utente qualunque non è una buona idea per la sicurezza del sistema. Personalmente preferisco "essere root", poi ognuno può fare come vuole, quindi quelli che seguono sono i comandi per "setuidare" cdrecord.

# chown root.root /usr/bin/cdrecord
# chmod 4111 /usr/bin/cdrecord
     

Il processo di cd-burning in Linux consta di solito di tre fasi:

  1. facciamo riconoscere al nostro pinguino il masterizzatore

  2. spappoliamo alcuni cd tanto per gradire (ottimi sottobicchieri, ma devono essere di un numero multiplo di 6)

  3. una volta capito bene il funzionamento delle cose ci dimenticheremo di cosa sia un buffer underrun (a meno di non cercarcelo proprio)

Alcune precisazioni a quanto detto: